Titolo originale: beta-D-Glucoside suppresses tumor necrosis factor-induced activation of nuclear transcription factor kappaB but potentiates apoptosis, di Sarkar A, Sreenivasan Y, Ramesh GT, Manna SK. The Journal of Biological Chemistry 2004 Aug 6;279(32):33768-81.
La Mangiferina, beta-D-Glucoside, è un polifenolo naturale noto per avere una elevata attività antinfiammatoria ed antiossidante. Tuttavia il meccanismo molecolare alla base di questi effetti non è stato ben caratterizzato. Poiché il sistema NF-kB gioca un ruolo importante in questi processi, è possibile che la mangiferina moduli l'attivazione di NF-kB. I risultati dello studio mostrano che la Mangiferina blocca il fattore di necrosi tumorale (TNF) indotta da geni di attivazione di NF-kB e NF-kB-dipendenti come ICAM1 e COX2.
L'effetto è stato mediato attraverso l'inibizione dell'attivazione IKK e la conseguente blocco della fosforilazione e la degradazione di IkappaBalpha. Inoltre la mangiferina inibisce la p65 fosforilazione e traslocazione al nucleo indotta da TNF e inibisce anche l'attivazione di NF-kB indotta da altri agenti infiammatori come PMA, ceramide e SA-LPS.
La Mangiferina, simile agli altri antiossidanti noti, NAC e PDTC, inibisce la formazione dell’ossigeno reattivo intermedio (ROI) indotta dal TNF. I livelli di glutatione intracellulare (GSH) sono conosciuti per modulare i livelli di NF-kB, nello studio sono stati misurati anche i livelli di GSH. La Mangiferina migliora il livello di glutatione da quasi 2 volte più di altri antiossidanti e allo stesso tempo diminuisce i livelli di GSSG e aumenta l'attività della catalasi.
L'esaurimento delle GSH da buthionine sulfoximine ha portato ad una significativa inversione di effetto mangiferina. Quindi Mangiferina con la sua capacità di inibire NF-kB e aumentare i livelli intracellulari di GSH può rivelarsi un rimedio molto efficace per la terapia antinfiammatoria e antiossidante. La Mangiferina, attraverso la down- regulation di NF-kB potenzia anche l’attività dei chemioterapici, attraverso la morte cellulare agente-mediata, suggerendo quindi un ruolo importante nella terapia di combinazione per il cancro.
Dott. Giovanni Battista Speranza
Specialista in oncologia, patologia generale, urologia
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